Quando vengono a casa con un compito da finire e il risultato è clamorosamente frettoloso e sbagliato. E’ meglio lanciarlo verso la sgridata della maestra dell’indomani o correggere subito il metodo del compito a casa? Ieri mio figlio è venuto a casa …
con un compito: finire di colorare delle schede. Mi sembrava una missione che poteva svolgere da solo, quando è tornato a farmi vedere che aveva finito c’era un uccellino azzurro, l’uva azzurra, un ombrello rosa e un occhio rosa. Doveva colorare solo quattro figure e ha almeno avuto la decenza di cambiare matita dopo la seconda. Non è daltonico, semplicemente non voleva “perdere tempo” a fare quel compito. Pensando che almeno il metodo con cui si avvicina ai compiti a casa sia di competenza di una mamma, gli ho detto che secondo me poteva fare di meglio. E’ nata una discussione, in cui lui perorava la sua causa: ci sono sfumature delle piume degli uccelli che sembrano proprio azzurre, lui ha visto un grappolo d’uva che sembrava azzurro, ecc. Alla fine gli ho chiesto: “Visto che sai tutte queste cose sui colori, sei orgoglioso del lavoro che hai fatto?” La risposta è stata un no con la testa, da solo è tornato in cameretta a ricolorare tutto ed è tornato dicendomi che adesso ne era orgoglioso!
Non è così semplice decidere dove si deve fermare l’intervento di una mamma. Mi devo limitare all’impegno o devo anche correggere, visto che se la maestra non ha il tempo di approfondire il programma non lo ha nemmeno per correggere i compiti? Deve ripassare con me? Si dice di intervenire su richiesta del bambino, va bene ma se questo non già non ha voglia di fare il compito non mi chiederà mai di controllarlo. Ho cercato di parlarne con la maestra alla riunione di classe, ma lei ha detto che i compiti a casa sarebbero arrivati dopo Natale. Ecco, perfetto, inziamo bene.
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